Intervista a Vento (Demopolis): il polso politico del Paese

Partiti, governo Renzi, speranze e timori per l'anno che verrà

DIC 19, 2014 -

Roma, (askanews) – Il 2015 ci dirà quanto sia effettiva la svolta del governo Renzi e come i cittadini accolgono questi cambiamenti. Ne abbiamo parlato con il direttore dell’istituto dei sondaggi Demopolis, il professor Pietro Vento. L’evento che più ha segnato l’opinione pubblicato nel 2014, secondo il 68% degli italiani, è stata “la nascita del governo Renzi” ha detto Vento, “che poi ha portato alla vittoria del PD alle Europee. Ma il fatto che ricordano in aggiunta in modo più forte è molto recente, riguarda l’inchiesta della magistratura sullo scandalo di Roma Capitale, con la percezione che poco sia cambiato in Italia rispetto agli anni di Mani Pulite. La situazione complessiva determina un clima di sfiducia anche se gli italiani guardano con attenzione alle novità del nuovo governo”.

“E’ un anno che ha visto cambiare il consenso ai partiti; il Pd dopo il 41 delle europee si attesta al 38. Perde un po’ di consenso il M5S dal 23 al 18%. Ma l’elemento più significativo è nel centrodestra: in questo mesi di governo Renzi il partito di Berlusconi perde oltre 10 punti da quasi il 24 arriva a sotto il 13% e negli ultimi giorni viene scavalcato dalla lega di Salvini che gode oggi di una particolare attenzione mediatica. E’ un consenso in grande evoluzione, noi la chiamiamo “‘infedeltà del consenso” in Italia; la gente vota in modo sempre diverso”.

Al governo Renzi, gli italiani chiedono “le cose che chiedevano già a Berlusconi, a Monti, a Letta, tanto più oggi in tempi di crisi economica: un’attenzione maggiore all’occupazione, al lavoro, e non solo al Sud; interventi forti per superare la crisi economica, e interventi sul fisco, con una riduzione della pressione fiscale. Apprezzano i tentativi che il governo sta facendo di una pubblica amministrazione più vicina al cittadino e al mondo d’impresa”.

Gli italiani pensano che il 2015 sarà l’anno della svolta? Per Vento, la motivazione fondamentale per cui gli italiani non vanno a votare è l’idea che la politica non possa cambiare le cose, “appena il 5% si fida oggi dei partiti. Rimane una particolare fiducia in papa Francesco e più del 50% si fida del presidente uscente Napolitano. Sono aspetti particolari che però si legano al pessimismo economico ed occupazionale anche se un italiano su 3 pensa che l’Italia vedrà una ripresa nel 2015; appena un italiano su 5 però pensa che ci sarà una ripresa dell’occupazione”.

E il Made in Italy è un settore che davvero può fare da traino per l’economia? “C’è una grande occasione che è quella dell’Expo” osserva Vento, “una grande vetrina per il Made in Italy, e ci sono aspetti come l’agroalimentare, il turismo, i beni culturali che andrebbero sviluppati, perché cercare il rilancio solo sulle grandi imprese e sul tessuto produttivo oggi potrebbe non portare i risultati auspicati”.