Verso Expo 2015, le sfide per Milano tra impresa e cultura

Dalla Triennale ad Hangar Bicocca, come "diventare preziosissimi"

DIC 17, 2014 -

Milano (askanews) – Expo 2015, la cultura e le imprese. Il tema è cruciale per Milano, e gli attori economici della città sono pronti a cogliere l’opportunità. Sfruttando, nel caso di Pirelli, una realtà consolidata come l’Hangar Bicocca, che da Expo può aumentare la visibilità a livello nazionale e internazionale che le sue mostre da tempo meritano. Come conferma il presidente di Pirelli Marco Tronchetti Provera.

“Io credo – ci ha detto – che tutto questo lo si comunica, la gente ha iniziato a venire con frequenza in questo spazio, penso che nei prossimi anni Hangar Bicocca segnerà un passaggio importante per la vita culturale, ma non solo, di Milano”.

Un altro simbolo del connubio tra cultura e impresa nella città meneghina è la Triennale, da decenni tempio del design e della creatività nostrana, nonché sede dell’unico padiglione di Expo collocato in città. E il presidente Claudio De Albertis descrive così il clima di questi mesi che portano al 1 maggio 2015.

“C’è un fervore che non avevo mai visto prima, un grande fervore che fa ben sperare non solo per l’Expo, ma soprattutto per il dopo Expo”.

Un ragionamento più ampio su come usare la cultura per fare da volano a Milano e alla sua crescita lo fa anche Andrea Lissoni, curatore di livello internazionale che, oltre che in Hangar Bicocca ora lavora anche alla Tate Modern di Londra.

“Milano non è una grande città, Milano è una città piccola a livello europeo, è una città piccola che con poco potrebbe fare moltissimo. Credo che sia molto interessante confrontarla con Parigi e con Londra, ma la scala è veramente diversa, anche a livello di abitanti. Quindi sarebbe estremamente importante essere ambiziosi, spendo che si lavora su scale diverse. A quel punto si rischia di diventare preziosissimi”.

Un rischio che Milano ora dovrebbe essere pronta a correre, per provare, già da oggi, a prendersi il mondo.