Censis: famiglie incerte, soldi restano fermi sul conto corrente

La parola d'ordine è: tenere i soldi vicini per ogni evenienza

DIC 5, 2014 -

Roma, (askanews) – Prevale l’incertezza tra le famiglie italiane che, pur essendo liquide, adottano un atteggiamento di attendismo cinico preferendo destinare il proprio risparmio a copertura di possibili imprevisti. E’ quanto emerge dal capitolo

“La società italiana al 2014” del 48esimo Rapporto Censis.

“Dopo la paura della crisi- spiega il Rapporto -, è un approccio attendista alla vita che si va imponendo tra gli italiani. Si fa strada la convinzione che il picco negativo della crisi sia alle spalle: lo pensa il 47% degli italiani. Ma è ancora l’incertezza a prevalere.

La crisi ha prodotto un indebolimento del ceto medio, con un aumento del divario tra le grandi città del Nord e quelle del Sud.

L’Italia è un paese dal capitale umano “inagito” e “dissipato”, che conta quasi 8 milioni di individui non utilizzati: 3 milioni di disoccupati, 1,8 milioni di inattivi e 3 milioni di persone che, pur non cercando attivamente un impiego, sarebbero disponibili a lavorare.

A pagare il prezzo più caro sono i giovani che hanno una fragilità patrimoniale e di reddito che trasforma le spese impreviste in una sorta di incubo costringendoli a una dipendenza strutturale dalle famiglie di provenienza.

Sul fronte delle imprese invece, l’Italia ha perso la sua capacità di attrarre investimenti esteri che sono calati del 60% dal 2007. Contemporaneamente dal 2008 c’è stata una flessione degli investimenti della aziende italiane di circa un quarto.