Lussemburgo (askanews) – L’agenzia spaziale europea mette le basi del suo futuro. In Lussemburgo si è aperta la conferenza dei ministri responsabili delle politiche spaziali dei 20 Paesi membri dell’Agenzia spaziale europea, conosciuta come Ministeriale Esa. Obiettivo: fare il punto sulle attività dell’Agenzia e decidere strategie, programmi e stanziamenti; circa 8 miliardi di dollari in totale nel settore.
L’Italia – che fino alla fine di dicembre è anche presidente di turno del consiglio europeo – è rappresentata dal ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini e dal presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), Roberto Battiston. All’appuntamento prendono parte anche i rappresentanti di Canada, Estonia, Slovenia e Ungheria.
Oltre alla scelta del nuovo direttore generale Esa, successore di Jean-Jacques Dordain che ha raggiunto i tre mandati consecutivi, sono 3 i principali temi sul tavolo: l’accesso allo Spazio, l’esplorazione spaziale e l’evoluzione
dell’Esa.
Quanto al primo punto l’obiettivo è potenziare il settore dei lanciatori con i razzi Vega di costruzione italiana e i nuovi Ariane 6 che saranno pronti dal 2020 grazie a un accordo storico, raggiunto proprio in Lussemburgo, per un investimento di circa 4 miliardi di euro.
L’esplorazione spaziale, invece, si concretizza con un maggiore sfruttamento della Stazione Spaziale Internazionale fondamentale per tutte le destinazioni: orbita bassa terrestre, Luna e Marte.
L’evoluzione dell’Esa, invece, riguarderà sia la sua “forma” istituzionale sia il rapporto con l’Unione europea.
(Immagini AFp)