Eugene Cernan, l’ultimo uomo sulla Luna: un sognatore ci tornerà

L'astronauta a Milano: indimenticabili i colori della Terra

OTT 30, 2014 -

Milano (askanews) – “Io ho fatto l’ultimo passo del programma Apollo ma di certo non è stato l’ultimo passo dell’uomo sulla Luna, in futuro un ragazzo o una ragazza capace di sognare ne farà un altro”.

Eugene Cernan, comandante dell’Apollo 17, è stato l’ultimo uomo a calpestare il suolo lunare: era il 14 dicembre 1972. “Molti mi hanno chiesto com’è stato il mio primo passo sulla Luna – ricorda commosso – io non sono stato il primo, molti altri sono andati prima di me ma quando ho camminato sulla Luna, quel mio primo passo su una superficie che non era quella terrestre è stato per me una cosa… straordinaria”.

Cernan era già stato sulla Luna con l’Apollo X, che non allunò ma simulò la discesa fino a circa 15 Km lasciando poi via libera all’impresa degli uomini di Apollo XI. “E’ stato il mio terzo volo ma probabilmente anche la più grande esperienza della mia vita – confessa – dopo tutto il mio addestramento avevo bisogno di sbarcare, di avere un contatto ravvicinato con la Luna”.

L’astronauta ripensa spesso ai suoi 3 giorni sulla Luna ma il ricordo più bello è l’immagine della Terra vista da lassù, resa eterna da questa incredibile fotografia. “La Terra era oltre le montagne della Luna – ricorda – era tutta illuminata mentre noi eravamo circondati dall’oscurità dello Spazio e questo faceva risaltare i colori del pianeta: il bianco delle montagne, il blu degli Oceani. Era viva, dinamica, girava e ogni 12 ore vedevi l’altro lato del mondo, era una cosa involontaria, facevi il tuo lavoro ma l’occhio scappava sempre verso la Terra era troppo stupendo”.

Cernan, oggi 80enne, gira il mondo come brand ambassador della Omega, azienda che fornisce gli orologi alla Nasa, rievocando i suoi memorabili giorni sulla Luna e gettando uno sguardo di speranza al futuro, quando i piedi di un altro uomo calpesteranno di nuovo il suolo lunare o forse quello di Marte. “Un’altra cosa delle cose che ricordo in maniera molto vivida è l’ultimo passo che ho fatto sulla Luna, ho guardato la mia impronta e sapevo che io non sarei più tornato ma qualcun altro, in futuro lo avrebbe fatto”.