Stato-mafia, legale di Riina: non fu il boss a volere le stragi

"Si prospettano ragioni di revisione della condanna"

OTT 28, 2014 -

Roma, (askanews) – “Dall’esame del presidente della Repubblica è venuto fuori benissimo che negli attentati del ’93 forze esterne a Cosa Nostra abbiano manovrato soggetti anche appartenenti a Cosa Nostra, perché ci sono le sentenze che lo dicono, per portare avanti quello che fu definito all’epoca un tentativo di colpo di Stato. Riina era arrestato da mesi e in isolamento”. Così ha dichiarato Luca Cianferoni, difensore di Totò Riina al termine della testimonianza del presidente della Repubblica nell’ambito del processo sulla presunta trattativa Stato-mafia. “Si prospettano quindi ragioni di revisione della condanna per Riina per questi fatti in cui a lui è stato dato il ruolo di ideatore”.