Mafia, sequestro beni da 450 milioni a imprenditore palermitano

Sigilli a un noto villaggio turistico in provincia di Trapani

OTT 28, 2014 -

Palermo (Askanews) – Ammonta a quasi 450 milioni di euro il patrimonio, comprendente un villaggio turistico e diverse società immobiliari, sequestrato dalla Dia all’imprenditore Calcedonio Di Giovanni, 76 anni, di Monreale, nel Palermitano.

Il provvedimento è stato emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Trapani, presieduta da Pietro Grillo. Secondo gli inquirenti, l’attività di Di Giovanni sarebbe stata intrecciata con i destini delle famiglie mafiose di Mazara del Vallo e l’imprenditore sarebbe stato in contatto con Vito Roberto Palizzolo, il finanziere che si è costruito una fortuna in Sudafrica e che viene considerato uno dei più abili riciclatori dei guadagni illeciti di Cosa Nostra.

Il colonnello Riccardo Sciuto, capo della Dia di Palermo. “Sul piano indiziario – ha spiegato – abbiamo cercato di illuminare la nascita e la crescita dei beni riconducibili a quest’imprenditore che ha avuto rapporti con cosche mafiose dell’area trapanese e mazarese e dell’area palermitana”. Interessi comuni tra i due sono emersi soprattutto in merito al villaggio turistico Kartibubbo di Campobello di Mazara, dove si trovano 100 villette adesso sequestrate. Il resort era riconducibile a Palazzolo ma fu poi acquisito da Di Giovanni, che però in quel momento secondo l’accusa non disponeva di capitali leciti tali da giustificare quell operazione.

“Riteniamo che i comportamenti evidenziati – ha concluso Sciuto – nascondano degli accordi e quindi che Di Giovanni sia stato una sorta di filtro tra il mondo lecito e le cosche mafiose che hanno un interesse specifico a riciclare i propri capitali attraverso attività legali”. Sono emersi, infine, legami anche tra l’imprenditore sotto indagine e Filippo Guttadauro, cognato del boss latitante di Castelvetrano Matteo Messina Denaro, oltre che con il commercialista Pino Mandalari, legato al capomafia dei corleonesi Totò Riina.