Fouad Allam: il rischio dei fondamentalisti nei Paesi europei

"Più voce agli islamici democratici per isolare il terrorismo"

OTT 22, 2014 -

Roma, (Askanews) – I fondamentalisti islamici seguaci del Califfato presenti nelle nostre società rappresentano un pericolo e dovrebbero spingere l’Europa a dare più voce agli islamici democratici e moderati, che sinora sono stati trascurati ed emarginati. E’ la tesi del sociologo del mondo islamico Khaled Fouad Allam, italiano di origine algerina che è stato anche deputato della Margherita, nel libro “Il Jihadista della porta accanto” (edizione Piemme) in questi giorni in libreria. “Gli obbiettivi del libro sono due: spiegare la nascita del fondamentalismo nella nostra società e capire le nuove strategie del Califfato islamico che fa più paura degli altri movimenti fondamentalisti, perchè tra Al Qaeda e il Califfato c’è un passaggio sociopolitico importante che è quello della contestazione alle istituzioni: il Califfato è riuscito là dove gli altri movimenti fondamentalisti hanno fallito. Ha creato un’entità territoriale chiamata Stato Islamico e sta strutturando una società con un esercito stabile e questo è molto pericoloso. E’ difficile calcolare scientificamente i seguaci del Califfato nascosti nelle nostre società occidentali, perchè i terroristi hanno modernizzato le antiche tecniche islamiche del nascondimento. E dunque non sappiamo mai esattaente con chi abbiamo a che fare, anche se sappiamo che c’è una crescita esponenziale di giovani islamici che vivono in Occidente e sono ingegneri, medici, impiegati che prendono l’aereo o la macchina o il treno e vanno in Torchia, poi passano in Siria e si per arruolano nell’esercito del Califfato. Dati esatti non ne abbiamo, ma in Siria gli stranieri sono almeno 12 mila. C’è poi il rischio di attentati nelle nostre società: la strategia del nuovo radicalismo è la destabilizzazione che passa attraverso gli attentati”. Nel giudicare la timida risposta dell’Islam moderato nel contrastare il fondamentalismo, Allam risponde:”Bisogna tener conto che l’Islam sunnita non è strutturato, non ha una Chiesa e dunque non c’è una voce unica che possa parlare a nome dei sunniti. Poi c’è anche una legittima paura da parte di chi si espone, condanna i fondamentalisti e rischia. C’è infine da fare una critica all’Europa e all’Occidente, perchè le voci critiche del fondamentalismo sono state isolate o non rese visibili: il risultato è che i giovani islamici hanno via internet eroi negativi, mentre non ci sono eroi positivi o sono estremamente marginali. E qui c’è tutto un lavoro da fare per dare voce agli islamici moderati e democratici”.