L’Italia resta in recessione, non cresce dal 2011

Nel secondo trimestre 2014 Pil -0,3% su base annua

OTT 15, 2014 -

Roma, (askanews) – L’Italia resta in recessione, con due trimestri di crescita negativa, e la situazione dell’economia va sempre peggiorando. Lo certifica l’Istat, nel giorno in cui il Consiglio dei ministri esamina la legge di stabilità da 30 miliardi e il premier Matteo Renzi rivendica i 18 miliardi di tasse in meno: i dati dicono che il Pil italiano nel periodo aprile-giugno è diminuito dello 0,3% su base annua e dello 0,2% nei confronti di gennaio-marzo. Numeri che sono in peggioramento rispetto alle stime diffuse a fine agosto, che indicavano -0,2%.

I numeri confermano, dunque, che il Pil dell’Italia non è più cresciuto in termini congiunturali dal secondo trimestre del 2011: si deduce dalle tavole dell’Istat ricalcolate in base ai nuovi conti nazionali (Sec2010). Il Pil calerà quest’anno dello 0,3% se nel secondo semestre la crescita sarà pari a zero. L’Istat fa il confronto con l’estero: ad aprile-giugno il Pil è aumentato su base trimestrale dell’1% negli Stati Uniti e dello 0,9% nel Regno Unito, è rimasto stazionario in Francia mentre in Germania ha avuto un calo dello 0,2%.

Nei primi due trimestri del 2014 va male anche il rapporto tra indebitamento netto e Pil: 3,8%, peggiore di 0,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno prima.