Legge stabilità: Caldoro, sia governo ad aumentare tasse e ticket

"Con 4 mld di riduzioni dovremmo agire su Irap"

OTT 15, 2014 -

Roma, (askanews) – Stefano Caldoro chiede al governo Renzi una piena assunzione di responsabilità in merito ai tagli che vuole imporre alle Regioni attraverso la legge di stabilità all’odg del Consiglio dei ministri di oggi. In una video intervista rilasciata a TMNews (visibile sul sito www.tmnews.it) il presidente della Campania e vice presidente della Conferenza delle Regioni è chiaro: “I quattro miliardi di cui si parla hanno poco a che vedere con la spending review che noi applichiamo da anni. Si tratta di tagli ai servizi, alla sanità, ai trasporti. Stiamo parlando di tagli al sociale. È cosa ben diversa dalla spending review! Io allora dico al governo: se bisogna fare questo taglio di 4 miliardi e sappiamo dove colpiscono, allora sia lo stesso governo a mettere ticket nazionali”.

Caldoro va oltre e, sempre rivolgendosi a Renzi aggiunge: “A questo punto aumenti l’Irap… è inutile che la diminuisca da un lato quando poi l’alternativa è di aumentarla in sede regionale!”. “Una cosa – insiste il governatore – sono i risparmi delle regioni. Una cosa è la buona amministrazione, togliere gli sprechi che pesano tra i 500 e 700 milioni. Questi tagli, invece, sono ben altra cosa. Il Governo se ne assuma le responsabilità rispetto ai cittadini”.

Perchè, è la riflessione di Caldoro, “non si può dare con una mano gli 80 euro o abbassare l’Irap e poi, a livello locale far alzare la stessa Irap finendo con il dare meno servizi e imporre più tasse ai cittadini. Se il governo vuole agire così allora lo faccia con una bella legge nazionale e spieghi bene ai cittadini cosa toglie e cosa dà”.

Per il presidente della Campania dunque, l’unico livello accettabile di riduzione della spesa delle regioni è quello della spending review. Inoltre il presidente della Regione Campania ha aggiunto che bisogna “arrivare a uno scioglimento dell’attuale sistema regionale. Bisogna fare un salto di qualità e arrivare alla macroregioni. Poche, al massimo sei. Qualcuno dice 10, ma poi si vedrà”.