Mafia e appalti, sequestro da 25 milioni nel Trapanese

Colpiti vice presidente Ance Sicilia Pietro Funaro e il padre

AGO 5, 2014 -

Trapani, (askanews) – Beni dal valore stimato di 25 milioni di euro, tra immobili, auto e furgoni, società e partecipazioni, conti correnti e altri rapporti bancari: è l’oggetto del sequestro anticipato ai fini di confisca in base alla legge antimafia eseguito da polizia e guardia di finanza di Trapani nei confronti di imprenditori che da anni operano nel settore dei lavori appaltati da enti pubblici. Si tratta di Pietro Funaro, 53 anni, vice presidente dell’Ance, Associazione nazionale costruttori edili, della Sicilia, e del padre Domenico, 84 anni.Il sequestro, disposto dal Tribunale di Trapani su proposta del questore, è stato eseguito a Trapani e provincia a Campobello di Mazara, Santa Ninfa, Alcamo e Castellammare del Golfo, ma anche a Santa Venerina (Catania). Secondo quanto emerso dalle indagini, basate sulle dichiazioni di vari collaboratori di giustizia, i Funaro farebbero parte di un reticolo imprenditoriale, esteso in quasi tutta la Sicilia, per il condizionamento illecito dell’aggiudicazione dei lavori e delle forniture per realizzare le opere pubbliche appaltate.Il sequestro riguarda tre beni immobili, 38 tra auto, furgoni e mezzi meccanici, 11 società e imprese, 22 partecipazioni in altre società, 82 tra conti correnti e rapporti bancari di altra natura.