Mercato interno asfittico per le piccole e medie imprese

Baban (Piccola industria Confindustria) sulla ripresa che non c'è

LUG 18, 2014 -

Roma (askanews) – “Il mercato interno è ancora asfittico e le piccole imprese che esportano sono ancora in quantità limitata” per questo la ripresa “non riprende”. Lo afferma in questa videointervista a TMNews Alberto Baban, presidente della Piccola impresa di Confindustria. In Italia le Pmi (fino a 250 dipendenti e fino a 50 milioni di fatturato) rappresentano il 98% del sistema imprenditoriale. “Sono ancora troppo poche le piccole imprese che esportano, anche se tra loro ci sono molte eccellenze e vediamo crescere i numeri dell’export, perchè spesso le imprese non hanno le dimensioni giuste per affrontare i mercati internazionali”. Piccolo è dunque meno bello che in passato? “Bisogna capire che cosa significa dimensione – risponde Baban – Per un’impresa è la dimensione minima per approcciare i mercati. A volte la dimensione minima èuà essere anche piccola, perchè ci possono essere imprese di nicchia molto innovative o imprese che richiedono la presenza forte del capitale umano e l’impegno diretto dell’imprenditore e normalmente sono di piccola dimensione e riescono a interagire bene con l’ecosistema economico. La dimensione giusta è quella che serve per arrivare al mercato”. Sulle reti d’impresa, come strumento per favorire la collaborazione tra imprese Baban afferma:”Stiamo stimolando il sistema imprenditoriale a raccontare che cosa significa l’aggregazione o il cambio di dimensione senza per forza dover cedere la propria azienda o acquisirne delle altre. Le reti d’impresa sono un ottimo strumento, ma ci sono diverse altre forme aggregative per dare l’opportunità alle piccole imprese di far parte di un sistema in grado di approcciare il mercato”. Sul tema del credito, della sottocapitalizzazione e dei nuovi strumenti come i mini-bond, Baban conclude: “Il mercato del credito ha un prezzo molto diverso a seconda del rating dell’impresa: un’impresa con ottimo rating paga il denaro molto basso, a livello europeo, o addirittura a livello tedesco, che è il nostro benchmark di riferimento. Un’impresa sottocapitalizzata o con un bilancio che non esprime la sua capacità di solvibilità ha due problemi: la difficoltà a trovare credito e, quando lo trova, lo paga caro. I mini-bond sono un veicolo interessante, perchè c’è un terzo che scommette sul successo dell’azienda, le vende il denaro a un prezzo stabilito e aiuta l’impresa a svilupparsi”.