Agricoltura, ecco la valle-bio dove si multa chi inquina

La rivoluzione di Vallarsa: chi non è biologico paga

LUG 7, 2014 -

(askanews) – Piccola grande rivoluzione nel mondo dell’agricoltura e dell’agroindustria in arrivo dai Comune di Vallarsa, tra Rovereto e Schio. Il consiglio comunale ha deciso di regolamentare le coltivazioni agricole e gli allevamenti sulla base del principio “chi inquina paga”.Per la prima volta in Italia, su questo territorio coltivazioni e allevamenti non biologici saranno ammessi soltanto se certificati e condotti con modalità rispettose dell’ambiente. Fino a oggi, e in tutto il resto d’Italia non è così: e a dover dimostrare di non usare tecniche inquinati sono i produttori biologici, con oneri e procedure a loro carico che li collocano, di fatto, ai margini del mercato.Geremia Gios, sindaco di Vallarsa e direttore del dipartimento di Economia dell’Università di Trento.”Anche utilizzando prodotti legittimi dal punto di vista normativi, questi possono dare conseguenza negative dopo diversi anni – spiega il sindaco – quindi utilizzando il principi di precauzione si tratta di consentire in maniera libera solo le coltivazioni e i prodotti che sicuramente non danno successivamente alcun inconveniente, gli altri o pagano una fideiussione o vengono multati”La rivoluzione di Vallarsa quindi traduce in concreto un principio condiviso in teoria da molti, ma fino ad oggi mai previsto nelle strategie di buon governo:”In Vallarsa chi inquina paga, anche in campo agricolo”La creazione di un territorio totalmente libero da agenti non naturali viene visto con molto interesse da aziende agricole a vocazione esclusivamente naturale come Aboca, cha ha seguito da vicino l’iniziativa di Vallarsa. E che ha voluto che l’esperienza fosse anche al centro di uno degli appuntamenti del Festival “A seminar la buona pianta”.