Yara, botta e risposta Procura-Alfano. Pm: seviziata con crudeltà

Carabinieri: Dna indagato coincide al 100% con tracce

GIU 17, 2014 -

Milano, (askanews) – La Procura di Bergamo “aveva intenzione di mantenere il massimo riserbo” sul presunto omicida di Yara Gambirasio: con queste parole il procuratore capo Francesco Dettori dà il via al botta e risposta con il ministro dell’Interno Angelino Alfano, primo a dare la notizia del fermo del muratore di 44 anni Massimo Giuseppe Bossetti, accusato dell’omicidio. La vicenda doveva rimanere sotto silenzio “a tutela dell’indagato”, dice il magistrato, il ministro risponde di non aver divulgato dettagli.Il pm di Bergamo Letizia Ruggeri descrive le modalità dell’omicidio: Yara è stata seviziata e accoltellata più volte prima di venire abbandonata, agonizzante, in un campo isolato il 26 novembre 2010. Nel provvedimento di fermo si contesta perciò a Bossetti il reato di omicidio con l’aggravante dell’aver operato sevizie e di aver agito con crudeltà, ma senza ipotesi di premeditazione.I carabinieri confermano che il Dna del muratore è compatibile al 100% con il materiale biologico trovato sugli slip della ragazzina. La svolta nelle indagini è arrivata quando Bossetti è stato fermato e sottoposto all’alcol test, ultima tappa di un processo lungo e complesso che si è concentrato sulla cerchia di relazioni e amicizie di Yara. In questi anni sono state raccolti e analizzati migliaia e migliaia di Dna.