Caso Magherini, il fratello: dovevano aiutarlo, non ammanettarlo

Il 40enne è morto durante un fermo dei carabinieri a Firenze

GIU 10, 2014 -

Firenze (askanews) – Testimoni intimiditi e ostacoli nelle indagini: sono le accuse rivolte dai familiari di Riccardo Magherini, il 40enne morto durante un fermo da parte dei carabinieri a Firenze, in Borgo San Frediano la sera del 2 marzo. Grande partecipazione al Teatro del Cestello per l’iniziativa in ricordo di Riccardo, la cui vicenda è stata anche ripercorsa in un flash mob lo scorso 14 maggio diventato poi un video. Andrea Magherini è il fratello di Riccardo. “Come Riccardo è mio fratello ma potrebbe essere fratello di tutti che in un momento di difficoltà sta chiedendo aiuto le forze e dell’ordine devono essere preparate per darglielo. Aiuto non è mettergli le manette”.Intanto si attende che la Procura di Firenze concluda le indagini. La famiglia Magherini auspica un rinvio a giudizio dei 4 carabinieri che effettuarono il fermo e rivolge un appello all’Arma. Il padre di Riccardo, Guido. “Non è cambiato niente, ci aspettiamo che loro vengano dalla parte nostra, perchè la cosa è troppo lampante e palese, non si può continuare ad andare contro un muro, siamo convinti di questo.