Renzi: su nomine Ue nessuno emetta diktat

"Un politico corrotto lo indagherei per alto tradimento"

GIU 5, 2014 -

Bruxelles, (askanews) – “Questo non è il tempo dei diktat e non è il luogo dei veti; nessuno può emettere diktat, né le forze politiche del Parlamento europeo, né i governi della Ue, né altri”. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a Bruxelles per il G7, ha chiarito la posizione dell’Italia nell’acceso dibattito in corso a livello europeo per le nuove nomine ai vertici della Commissione.Il riferimento del premier è sia all’avvertimento da parte del Parlamento europeo che boccerà qualunque nome designato dal Consiglio che non faccia parte della rosa dei leader candidati presentati dai partiti politici europei alle recenti elezioni, sia alle minacce di veto del premier britannico David Cameron nei confronti proprio di quei candidati.Le nuove nomine, ha ribadito Renzi, devono essere le conseguenze delle scelte politiche, e “sottolineare che una certa politica basata sul rigore e l’austerity e non sullo sviluppo e la crescita ha mostrato il proprio limite”.Renzi ha poi commentato l’inchiesta sul Mose di Venezia che ha portato all’arresto di 35 persone, tra cui anche politici eccellenti. “Un politico che viene indagato per corruzione lo indagherei per alto tradimento, perchè un politico che prende tangenti tradisce il suo mandato”, ha detto il premier. “Chi viene condannato per queste cose non dovrebbe tornare a occuparsi della cosa pubblica, ecco il perchè della mia proposta di ‘Daspo istituzionale'”, ha aggiunto.