D’Amato: Ue decide particolari vita, ma non ha politica comune

"Outsoursing dimostra manifatturiero non va sganciato da ricerca"

MAG 17, 2014 -

Palermo (askanews) – “Possiamo far leva sulla forza chequesto continente ha. Un continente che ha pensato arrogantemente quando ha fatto l’euro comune, che noi potessimo essere gli unici tenutari della ricerca, dell’intelligenza, della qualità, ‘outsoursando’ nei Paesi a basso costo la manifattura. Questo outsourcing ha dimostrato che accanto alla manifattura vanno anche la ricerca e l’innovazione”. Lo ha detto il presidente della Federazione Nazionale Cavalieri del Lavoro, Antonio D’Amato, intervenendo a conclusione del convegno “Riformare l’Italia e l’Europa per competere e crescere”, tenutosi stamani a Palermo.”Un’Europa che decide e stabilisce quali sono i microparticolaridella nostra vita quotidiana, ma che è assente sul piano dellapolitica internazionale, perché non sa darsi una politica comune. Assente sul piano della politica della difesa, perché non sa darsi una politica della difesa, e non vuol darsela. Ed è comodo non darsela. che non è in grado di mettere a fattor comune quelli che sono gli elementi di politica industriale in tema d’energia”.”Su questi elementi in cui dovrebbe esserci, l’Europa non c’è.Nel frattempo noi possiamo cominciare a fare dei passi in avantiper superare lo stallo. Immaginando una politica estera comune.Una politica estera commerciale, industriale, della ricerca,comune. Mettendo a fattor comune quegli elementi su ci possiamofare massa critica, e ridarci spazi di competitività. Seriusciamo in questo, recuperiamo una dimensione politicainternazionale e la capacità di crescita e fiducia delle nostrepopolazioni, riavvicinando cittadini e istituzioni europee”.