Il made in Italy va forte nei paesi emergenti, cresce l’export

Per i prodotti del "bello e ben fatto" nel 2019 oltre 16 mld

MAG 5, 2014 -

Roma, (askanews) – Cresce la voglia di made in Italy nel mondo, soprattutto nei paesi emergenti che importeranno dall’Italia nel 2019 beni belli e ben fatti per 16,6 mld, con una crescita di 4,8 mld rispetto al 2013. Si tratta di un aumento del 40% in sei anni, di 23 punti superiore all’andamento delle importazioni nei mercati maturi.Le importazioni da tutto il mondo per i paesi emergenti nel 2019 supereranno i 212 mld di euro di prodotti belli e ben fatti (Bbf), in aumento del 45% in sei anni. Oltre un terzo della domanda aggiuntiva verrà da Russia, Emirati e Cina, mentre l’Asia sarà l’area più dinamica in termini percentuali con un +57% in sei anni. Sono i risultati della V edizione della ricerca “Esportare la dolce vita”, presentata dal Centro Studi Confindustria e Prometeia.I prodotti belli e ben fatti sono beni di consumodi fascia medio-alta che si contraddistinguono per design, cura e qualità dei materiali e delle lavorazioni. Si va da prodotti dei settori alimentare, arredamento, abbigliamento e tessile casa, calzature, occhialeria e oreficeria-gioielleria. La crescita è legata anche dall’ampliamento della classe benestante: nel 2019, in tutto il mondo, ci saranno 202 milioni di nuovi ricchi in più rispetto al 2013. La metà di essi risiederà nei principali centri urbani di Cina, India e Brasile, anche se la classe benestante si sta ampliando in paesi più vicini all’Italia, come la Russia.