L’amatriciana regina di Roma, lo show cooking dello chef Colonna

Una delle esperienze "senza prezzo" da fare spiegata dal cuoco

APR 4, 2014 -

Roma, (askanews) – Guanciale, pomodoro, bucatini e pecorino. Serve solo questo per una amatriciana a regola d’arte. Un piatto che si può cucinare solo due mesi l’anno se si vuole rispettare la stagionalità dei prodotti, il Made in Italy e la filiera. Lo ha spiegato lo chef Antonello Colonna, in occasione della presentazione di “Priceless Rome”, la piattaforma per i clienti Mastercard. L’amatriciana, infatti, batte carbonara e cacio e pepe tra i primi piatti romani per eccellenza nella ricerca Doxa sulle esperienze “senza prezzo” da fare a Roma.Lo chef Colonna ne ha svelato i segreti nel corso di uno show cooking nella cucina di Eataly: “Rispetto agli altri grandi piatti della cucina romana l’amatriciana abbraccia i veri sapori dell’Italia, è un piatto romano, ma diventa anche un piatto italiano, orgoglio italiano: associa il formaggio, il guanciale e il pomodoro. E’ un piatto prettamente estivo, anzi primaverile, quindi per regola la amatriciana si può fare non più di due mesi l’anno da maggio, giugno luglio, già ad agosto si fa più fatica se seguiamo un ecosistema. Nella domanda che mi si pone spesso mi si chiede si fa con l’aglio o con la cipolla? con nessuno dei due. Alla fine gli ingredienti sono bucatini, la polpa di pomodoro, il pecorino e il guanciale, sale, peperoncino e il trucco è mezzo bicchiere di vino bianco”.