Sfratto per il Caffé della Pace, storica istituzione a Roma

E' di proprietà del Pontificio Istituto Teutonico

MAR 5, 2014 -

Roma, (askanews) – Sfratto: parola drammatica che potrebbe segnare la fine del Caffé della Pace, storica istituzione di Roma dalla fine dell’Ottocento. La gestione del locale, dietro piazza Navona, è della famiglia Serafini. Ma l’immobile è del Pontificio Istituto Teutonico di Santa Maria dell’Anima, che lo sta progressivamente svuotando, forse per farci un albergo. Daniela Serafini: “A giugno ci siamo visti arrivare la notifica di sfratto da parte dell’istituto Teutonico Santa Maria dell’Anima, il 20 febbraio il giudice ha sentenziato che il primo marzo noi avremmo dovuto riconsegnare i locali. La famiglia Serafini è qui dal 61-62, per cui sono la bellezza di 52 anni. E’ un’istituzione per Roma, è il caffé di Roma”.Il caffé attende le decisioni della proprietà ed è in contatto con il Comune. Sparirà, con i suoi arredi antichi e i tavoli di marmo? A tutela delle botteghe storiche c’è una direttiva comunale ma manca una legge nazionale. Serafini osserva, “non è soltanto un discorso nostro di Roma, che veramente gli stanno togliendo qualsiasi identità, ma anche in campo nazionale perché le botteghe storiche sono le nostre radici e vanno tutelate con una legge, finalmente una legge nazionale”.La famiglia Serafini raccoglie firme fra i tanti affezionati nel cuore storico della capitale, affinché, spiega la proprietaria, “il Caffé della pace possa restare ancora qui”.