L’ odissea dei 500 lavoratori della Bat di Lecce

Un'interrogazione chiede l'intervento del ministero Sviluppo

FEB 14, 2014 -

Torna d’attualità la vicenda della British American Tobacco (Bat), la multinazionale che nel 2010 ha chiuso uno stabilimento a Lecce con 500 lavoratori dando circa14 milioni a tre imprese locali per ricollocarli. Ma i lavoratori non sono stati ricollocati, gli stabilimenti che dovevano accoglierli sono rimasti vuoti e ora la Cassa integrazione si sta esaurendo. L’onorevole Teresa Bellanova ha presentato un’interrogazione al governo. “La Bat, l’azienda che ha fatto questa operazione di delocalizzazione – dice l’ion Bellanova – ha dato una quantità notevole di risorse a tre aziende che avrebbero dovuto riassumere i 500 lavoratori, ma queste risorse sono servite soltanto ad ammorbidire le reazioni dei lavoratori e far passare il tempo necessario affinchè non avessero più pretese nei confronti della stessa Bat. Io non intendo abbandonare questi lavoratori al loro destino e continuo a chiedere la convocazione di un tavalo al Ministero dello Sviluppo con la Bat per saper perchè ha sperperato tante risorse”. “Le iniziative che stiamo adottando in questo momento -dice Fernando Vergine, sindacalista della Cisal di Lecce – sono l’apertura di una tavolo alla Provincia di Lecce il cui presidente si sta sdoperando per far intervenire la task force regionale: quindi dovremo essere presto ricevuti dalla Regione Puglia. Il nostro obbiettivo è quello di trasferire l’intera vicenda su tavoli istituzionali abbastanza importanti”.