Infrastrutture e mobilità, debolezze lombarde nonostante l’Expo

Imprese chiedono voli intercontintali liberi per almeno sei mesi

FEB 11, 2014 -

Milano (askanews) – Se la Lombardia produce il 21% del Pil italiano e ha il 16% della popolazione, la sua rete stradale è quasi la metà della media nazionale per abitante e la ferrovia di Milano 30 volte meno estesa di quella di Monaco di Baviera. Una debolezza strutturale che con l’Expo 2015 alle porte rischia di essere un biglietto da visita negativo come evidenzia Rosario Bifulco, delegato di Assolombarda per la competitività: “Dal punto di vista delle infrastrutture siamo in ritardo in alcuni casi, troppi rispetto a quello che noi ci aspettavamo, anche se qualcosa di positivo è avvenuto vedi Brebemi”.Per gli imprenditori riuniti alla Mobility Conference serve un colpo di coda che parta da due punti: il collegamento di Malpensa con la ferrovia ad alta velocità e la liberalizzazione dei diritti di volo intercontinentali almeno per sei mesi. Una partita nelle mani del presidente di Sea Pietro Modiano: “Si fa ovviamente si fa, ma quello che conta è trasformare il potenziale in attuale e per avere venti domande di nuovi voli intercontinentali bisogna lavorare tantissimo, prima ancora di avere l’open sky, ed è una cosa di sistema”.La buona notizia è che il governo è d’accordo, ma in coda, per ora, c’è soltanto la vecchia Alitalia, che anche senza Etihad è pronta ad aprire un collegamento Malpensa-Buenos Aires.