Totò Riina minaccia Di Matteo. Sonia Alfano: lo Stato reagisca

Il boss dal carcere contro il pm del processo sulla trattativa

GEN 21, 2014 -

Palermo, (askanews) – Parole “terribili e inquietanti”. L’eurodeputato Sonia Alfano, presidente della Commissione Antimafia Europea, definisce così le minacce di morte rivolte da Totò Riina al pm Nino Di Matteo, il magistrato che sostiene l’accusa nel processo sulla trattativa Stato-mafia. L’ex numero uno di Cosa Nostra, detenuto nel carcere milanese di Opera, viene intercettato mentre parla con il boss pugliese Alberto Lo Russo: Di Matteo per lui deve fare “la fine del tonno”. Per la Alfano lo Stato deve reagire: “Adesso tocca allo Stato fare sentire la propria voce. Le istituzioni devono dire ai mafiosi che i magistrati non si toccano e che non saranno tollerate altre stragi. Riina non si smentisce, ha usato le stesse parole anche con me quando da eurodeputata mi recai in carcere e mi disse: ‘onorevole Alfano, a lei e agli altri politici io vi fucilerei a tutti'”.”Questo Di Matteo non se ne va, gli hanno rinforzato la scorta e allora, se fosse possibile, ad ucciderlo” dice Riina, “Mi guarda negli occhi, ma con quale coraggio! Organizziamola questa cosa! Facciamola grossa e non ne parliamo più”. Il boss si vanta di aver ucciso giudici come Chinnici e Falcone e pensa di poter fare lo stesso con Di Matteo: “Ti farei diventare il primo tonno, il tonno buono…”. Riina accusa il pm di voler portare il Presidente Napolitano al processo sulla trattativa, ed è d’accordo con i politici che si oppongono: “Fanno bene, fanno bene… ci vuole una mazzata nelle corna… a questo pubblico ministero di Palermo”. Il testo delle frasi del “capo dei capi” è stato depositato agli atti del processo di Palermo.