Sollecito al processo Meredith: contro di me accuse assurde

Raffaele si commuove e chiede di restituirgli la vita perduta

NOV 6, 2013 -

Firenze, (askanews) – Nella vicenda giudiziaria che si è aperta con la morte di Meredith Kercher è stato fatto “un grosso sbaglio”. Raffaele Sollecito, imputato per l’omicidio insieme alla ex fidanzata Amanda Knox, si presenta in aula al processo d’appello bis di Firenze e rilascia dichiarazioni spontanee: la sua voce è rotta dal pianto mentre si rivolge ai giudici, definendo “assurde” le accuse nei suoi confronti e dicendosi vittima di una “persecuzione allucinante”. “Vi chiedo una vita, perchè al momento non ho una vita reale: vi chiedo questo”.Sollecito si scaglia contro le presunte prove e testimonianze che lo accusano, poi “sbugiardate”, e dice di non aver mai conosciuto Rudy Guede. Ricorda che Amanda è stato il suo primo amore: “Una storia molto spensierata, volevamo essere completamente isolati in questa favola”. L’udienza nella quale è intervenuto era incentrata sul coltello trovato in casa di Sollecito, la presunta arma del delitto: per i Ris di Roma c’è una “evidente discordanza tra il profilo della vittima e quello della traccia” analizzata. L’avvocato Luca Maori.”Noi riteniamo che non possa essere l’arma del delitto, le caratteristiche non sono compatibili con la ferita”.