L’Istituto zooprofilattico di Torino compie 100 anni

Più di un milione e mezzo di analisi effettuate ogni anno

OTT 22, 2013 -

Torino (askanews) – Più di un milione e mezzo di analisi effettuate ogni anno, con l’obiettivo della tutela della salute di animali e persone. Questo in sintesi l’Istituto zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, punto di riferimento nazionale per l’encefalopatia spongiforme bovina, più conosciuta come “Mucca pazza”.Quello di Torino, fondato nel 1913 e che archivia in questi giorni il suo primo secolo di vita, fu il primo Istituto zooprofilattico italiano. Oggi sono 10 in tutto e svolgono un lavoro fondamentale come spiega Maria Caramelli, direttrice dell’Istituto di Torino.UPS 00.44-00.59 CARMELLI 1″Perché le grandi malattie infettive emergenti dell’uomo sono in gran parte legate agli animali. Il 70% è legato agli animali o al contatto con gli animali – basti pensare all’influenza aviaria – o all’assunzione di alimenti di origine animale”.Partito con uno staff di 8 persone, cento anni dopo l’Istituto conta 449 impiegati con un budget per analisi e ricerca di 33 milioni di euro. Nei laboratori torinesi è anche quasi pronto un prototipo di un nuovo test per trovare in tempi rapidi e partendo da piccole quantità di cibo gli allergeni contenuti negli alimenti grazie al Centro regionale allergie e intolleranze alimentari, inaugurato il 3 ottobre scorso. L’obiettivo è mettere a punto metodiche di analisi per migliorare il monitoraggio delle allergie nei bambini e negli adulti.