Legge di stabilità non piace ai sindacati: pronti allo sciopero

Squinzi: ci sono passi nella direzione giusta, ma non bastano

OTT 16, 2013 -

Milano, (askanews) – La legge di stabilità non convince Confindustria e sindacati, che criticano le misure approvate dal governo Letta, tra cui la manovra da 11,5 miliardi per il 2014. Per la Cgil gli interventi su fisco e crescita sono “blandi”, il segretario Susanna Camusso non esclude il ricorso allo sciopero per modificare la legge. Luigi Angeletti della Uil si dice pronto allo sciopero, in particolare contro le misure sul pubblico impiego: dal blocco dei contratti a quello del turn over, al taglio degli straordinari. La legge di stabilità, dice il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, non incide realmente sul costo del lavoro, come l’associazione aveva chiesto.: “Ci sono anche passi nella direzione giusta – ha detto – ma tutta la finanziaria manca di coraggio”. A Squinzi non piace l’idea di ricorrere allo sciopero: “Bisognerebbe rimboccarsi le maniche e spingere il Paese nella direzione giusta, con gli sciopero non risolveremo nessun problema”.La Cisl vede segnali positivi sul piano della riduzione delle tasse per lavoratori e imprese, anche se occorrerebbe fare di più sul fisco. Deluso il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli: “La volta – dice – non c’è ancora, l’Italia ha urgenza di meno spesa pubblica e meno tasse”.