Immigrazione, il governo si spacca sulla legge Bossi-Fini

Letta: è ideologica, va abolita. Bossi: la legge non si tocca

OTT 13, 2013 -

Torino (askanews) – Il governo si spacca sulla legge Bossi-Fini, che prevede il reato di clandestinità per gli immigrati in arrivo sul territorio italiano. Il premier Enrico Letta la definisce ideologica: “Non è consentito – ha detto – speculare sulle paure come certi partiti hanno fatto in passato”. Chiaro il riferimento ai firmatari della norma e in particolare alla Lega il cui commento non è tardato ad arrivare per bocca dello stesso promotore della legge, Umberto Bossi.”Prima o poi bisognerà andare alle elezioni – ha detto – e non prenderebbero i voti i partiti che sono contro la Bossi-Fini”Più pragmatico, invece, il segretario della Lega, Roberto Maroni che dice: per salvare le vite governo l’Unione Europea devono darsi una mossa.”Non basta andare a Lampedusa a versare lacrime – ha ammonito Maroni – Bisogna mettere in atto, come facevo io da ministro dell’Interno, quegli strumenti che servono a bloccare le partenze. Mettere le nostre navi a pattugliare il mare e accordi con i Paesi d’origine perché s’impegnino loro a non far partire i clandestini. Sennò saremo qui ogni giorno a vedere queste tragedie”.Va oltre invece il presidente del Parlamento europeo, Martin Shultz che propone una forma di legalizzazione dell’immigrazione sotto l’ombrello dell’Europa, per evitare ulteriori tragedie del mare.