PMI più ottimiste, ma ancora pochi investimenti e assicurazioni

In Italia spesa assicurativa piccole imprese 1/3 di quella UE

OTT 11, 2013 -

Roma (askanews) – Investono meno in innovazione, sono preoccupati delle ristrettezze nella concessione di credito e rimangono al di sotto della media quanto a polizze assicurative nel settore danni non auto: un terzo rispetto alla media europea. E’ la fotografia delle piccole imprese italiane e dei lavoratori autonomi, secondo un’indagine Ipsos per Axa. Ottimisti sul futuro, – il 72% degli intervistati ritiene che nei prossimi 12 mesi il fatturato resterà lo stesso o migliorerà – ma poco propensi ad investire soprattutto in innovazione: il 75% degli intervistati non lo farà. Poco diffuse le polizze assicurative diverse da incendio e furto (71%), rc auto (70%), responsabilità civile. Piccole aziende e autonomi non pensano all’utilità di assicurazioni aggiuntive e ai relativi benefici per l’azienda, ad esempio fiscali.Per Frederic de Courtois, amministratore delegato di Axa in Italia, serve un lavoro di sensibilizzazione sul ruolo delle assicurazioni come facilitatori dell’accesso al credito. Sono proprio le pmi a subire i maggiori effetti della restrizione del credito, con un calo dal 31% al 17% nella propensione a chiedere finanziamenti alle banche nei prossimi 12 mesi.In una situazione di crisi le imprese intervengono sulla riduzione dei costi più facili da tagliare, ma per il presidente Ania Aldo Minucci, nel medio termine sono preoccupanti. Occorre quindi ridare liquidità all’intero sistema e ridurre i costi, ma anche le imprese devono fare la loro parte, ad esempio con interventi sulla prevenzione.