I pescatori di Lampedusa: si poteva fare più per evitare tragedia

Il racconto dei primi arrivati sul luogo del naufragio

OTT 6, 2013 -

Lampedusa (askanews) – La mattina del tragico naufragio di Lampedusa il mare era calmissimo. I pescatori dell’isola, che conoscono quelle acque come le loro tasche, sono stati tra i primi ad arrivare sul luogo del naufragio. Secondo le loro ricostruzioni la tragedia è accaduta verso le 5.30 – 6 del mattino. “Io non sapevo nulla, mi ha chiamato un amico, ero al largo e stavo pescando, e quando sono tornato ho visto i soccorsi, in mare c’erano magliette, cappelli un macello”.Qualcuno è convinto che i soccorsi potessero intervenire prima. “Dovevano intervenire in questo fatto qua, come mai non hanno visto a 500 metri dalla costa questo fatto qua, la colpa di chi è, la colpa sono delle motovedette, della Capitaneria. Ci sono stati molti ritardi”.”Il luogo del naufragio dal punto di partenza dei mezzi militari, dista tre, quattro minuti e si può raggiungere il posto benissimo: lla cosa lascia un po’ perplessi”.”Sono disgrazie, sia che si arrivi al momento sia che si arrivi in ritardo la tragedia c’è”.Il sindaco dell’isola Giusi Nicolini ha difeso i pescatori, dicendo basta alle polemiche sulla presunta omissione di soccorso dei naufraghi. A smentire presunti ritardi era stata la stessa procura di Agrigento: “Non abbiamo riscontri in merito”.