Lampedusa è in lutto, silenzio e rabbia dopo la tragedia

Gli abitanti: il giorno dopo è finito tutto, non se ne parla più

OTT 5, 2013 -

Lampedusa, (askanews) – Un’isola avvolta dal silenzio. Dopo la tragedia del mare che ha portato alla morte di oltre cento persone, Lampedusa è chiusa nel lutto. Via Roma, il corso principale, è vuoto, le saracinesche di negozi, bar e ristoranti sono abbassate, qualche cartolina ricorda la visita di Papa Francesco. I turisti sembrano spariti, gli abitanti si limitano a poche parole. “La Comunità Europea deve prendere delle iniziative per fermare questo cimitero”.”Qua ci considerano solo quando succedono queste disgrazie poi il giorno dopo è finito tutto, non se ne parla più. Qui siamo solo per questo considerati. Ora dopo questo clamore si placa tutto, al prossimo clamore”.”Vengono per trovare la speranza e invece trovano la morte”La rabbia dei lampedusani si manifesta negli striscioni riferiti ai migranti: “Lampedusa li vuole accogliere vivi, non morti”. Parole che sanciscono una lunga tradizione di accoglienza: “Sono veramente bravissimi i lampedusani – racconta un ragazzo straniero – sono molto bravi, con me si comportano bene, non solo con me, ma anche con gli altri si comportano sempre bene i lampedusani”.