La Stazione spaziale ora è più “italiana” che mai

In questo momento oltre il 51% dell'Iss è "Made in Italy"

OTT 1, 2013 -

Milano, (askanews) – La Stazione Spaziale Internazionale adesso è più “italiana” che mai; con l’arrivo a bordo della navetta cargo “Cygnus” della compagnia privata Orbital sciences corporation, infatti, oltre il 51% del volume abitabile della base orbitante è “made in italy”. Un vanto per il nostro Paese come ci ha ricordato lo stesso astronauta italiano Luca Parmitano, che abbiamo incontrato in Russia alla vigilia della sua partenza verso l’Iss. “Un record che nessun’altra Nazione al mondo può vantare, quindi una cosa molto bella”.L’Italia ha realizzato i moduli pressurizzati della navetta Cygnus e del cargo europeo Atv-4 “Albert Einstein”, entrambi attualmente agganciati alla Stazione. A completare la base orbitante, inoltre, ci sono i moduli: Columbus, Harmony e Tranquillity (conosciuti anche come Nodo 2 e Nodo 3), il modulo logistico permanente “Leonardo” e quello da osservazione “Cupola”, la spettacolare finestra sul mondo della base spaziale.”Gli italiani hanno fatto molto per la stazione spaziale internazionale”, ha spiegato a Tm News Sergei Krikalev, decano dei cosmonauti russi e detentore del record assoluto di permanenza nello Spazio con 803 giorni 9 ore e 39 minuti in orbita. “Mi auguro che questa cooperazione continui in futuro – ha detto – è molto probabile che le industrie italiane saranno nostri partner per le future missioni spaziali internazionali”.L’Italia nello Spazio, in questo momento, è rappresentata proprio dall’astronauta dell’Esa Luca Parmitano la cui missione di lunga durata “Volare” si concluderà l’11 novembre quando il maggiore pilota dell’Aeronautica Militare rientrerà portando sulla Terra la fiaccola dell’Olimpiade invernale di Sochi2014.