Omicidio Meredith, ripartito il processo d’appello a Firenze

Assenti i due imputati, il papà di Raffaele: tornerà in Italia

SET 30, 2013 -

Firenze (askanews) – E’ iniziata senza gli imputati a Firenze la ripetizione del processo d’appello contro la sudentessa americana Amanda Knox e il suo ex fidanzato, Raffaele Sollecito, accusati dell’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher, avvenuto a Perugia nella notte del primo novembre 2007. Amanda e Raffaele erano stati condannati rispettivamente a 26 e 25 anni di reclusione in primo grado e assolti in appello. La corte di Cassazione però ha ribaltato ulteriorimente il verdetto, ordinando un nuovo processo d’appello con un approfondimento delle indagini.”Ulteriori approfondimenti – ha detto il papà di Raffaele, Francesco sollecito – non potranno far altro che confermare quello che già sappiamo cioé che Raffaele Sollcito è totalmente estraneo a quello che ha patito quella povera ragazza”.A parlare, ostentando tranquillità, è Francesco Sollecito, papà di Raffaele attualmente in vacanza a Santo Domingo, Paese senza estradizione. Anche se il padre assicura, presto tornerà in Italia.”Penso per la fine di questo mese – ha detto – per le prossime udienze, non in questa settimana”.Scelta diversa, invece, da parte di Amanda che dagli stati Uniti ha fatto sapere che non rientrerà in Italia per il nuovo processo. La famiglia Kercher, intanto, per bocca del proprio legale Francesco Maresca continua a invocare giustizia per la morte di Meredith.”Abbiamo sempre sostenuto la loro colpevolezza – ha detto Maresca – la presenza di tutti e 3 gli imputati sulla scena del crimine e riteniamo che anche una giusta motivazione sviluppata dalla suprema Corte dia questo indirizzo”.Attualmente l’unica persona in carcere per l’omicidio Kercher resta l’ivoriano Rudy Guede, che sconta 16 anni dopo aver patteggiato la condanna di concorso in omicidio e violenza sessuale.(Immagini Afp)