Ue contro Italia per limiti responsabilità toghe. Scontro Pdl-Pd

Pdl: cambiare tutto. Pd: richiamo è solo su diritto comunitario

SET 25, 2013 -

Roma (askanews) – La Commissione europea ha aperto una procedura d’infrazione contro l’Italia per i limiti che le leggi italiane pongono alla responsabilità civile dei magistrati. L’Italia, condannata nel 2011 dalla Corte di giustizia europea, non ha adeguato le sue leggi e rischia di pagare multe milionarie fino a quando non seguirà le indicazioni di Bruxelles.Come sempre accade quando si toccano le corde sensibili della giustizia, si è aperto lo scontro politico fra Pdl e Pd, che si accusano a vicenda della mancata riforma nella scorsa legislatura. Enrico Costa, capogruppo del Pdl in commissione Giustizia alla Camera, spiega i progetti del suo partito: “La responsabilità civile dei magistrati – spiega – dev’essere modificata. Ci sono troppe deroghe alle discipline generali, il concetto di colpa grave subisce troppe eccezioni, c’è il filtro in appello, non c’è la citazione diretta del magistrato ma bisogna rivolgersi contro lo Stato e non contro chi ha sbagliato, c’è una rivalsa molto limitata: un terzo dell’annualità di stipendio. Sono tutte regole che garantiscono una sorta di impunità”. Per Donatella Ferranti, esponente del Pd e presidente della commissione Giustizia della Camera, la riforma che l’Europa ci impone è molto più limitata: “Il cittadino – dice Ferranti- non può fare causa per responsabilità diretta, a seguito appunto di questa procedura di infrazione, ma la procedura di infrazione riguarda proprio l’obbligo dello Stato italiano di risarcire il danno al cittadino nel caso in cui vi sia stato un errore non scusabile nell’applicazione del diritto comunitario da parte del giudice”.