Rimini, (askanews) – Una politica industriale efficace e una formazione universitaria all’altezza delle richieste del mercato del lavoro. Questi gli strumenti necessari all Italia per agganciare lo sviluppo del digitale, secondo le indicazioni giunte dall amministratore delegato di Wind, Maximo Ibarra, in un dibattito al Meeting di Comunione e liberazione. Durante il suo intervento il manager ha parlato della necessità di una vera e propria rivoluzione culturale.”Dal punto di vista di quello che è lo sviluppo, dobbiamo prendere atto di due spetti importanti. Il primo che deve esserci una politica industriale in Italia, che non c è, deve esserci una rivoluzione culturale e dobbiamo investire sul futuro. Per investire sul futuro bisogna far sì che i giovani nell ambito della scuola e dell università possano avere una formazione che sia all altezza e oggi purtroppo non è all altezza”.L Italia del resto non è seconda nessuno nello sviluppo delle reti mobili e anche in quella fissa. E sul fronte delle infrastrutture le possibilità ci sono.Oggi in una città italiana media la possibilità di potere accedere a internet in modalità convergente, wireless, wireline con una prestazione che sia superiore ai 2-3-4-5 megabit è di fatto una realtà”.Ma solo la rivoluzione culturale potrà permettere all Italia di uscire dalla preistoria digitale.”Nel momento in cui c è un investimento sulle competenze, nel momento in cui si agevolano in maniera intelligente lo sviluppo di nuove infrastrutture, grazie anche ai contenuti che in questo momento stanno venendo fuori, allora a quel punto potremo dire che in Italia esiste una digitalizzazione che segue esattamente i trend che stanno seguendo gli altri paesi e quindi che siamo entrati nella normalità digitale e stiamo uscendo dalla preistoria digitale”.