Sicilia: in carcere per mafia, ma con l’assegno della Regione

La denuncia di Crocetta, ora saranno cancellati dagli elenchi

LUG 17, 2013 -

Palermo, (askanews) – Nonostante fossero in carcere, ricevevano ugualmente lo stipendio di sostegno al reddito previsto per i lavoratori socialmente utili. La denuncia di quello che appare come un nuovo, presunto, caso di malagestione dei fondi pubblici regionali in Sicilia, è stata fatta dal governatore Rosario Crocetta”E’ avvenuto per tanti anni, ma non se n’era accorto nessuno. Ci sono 48 ex Pip che nonostante siano in carcere invece di lavorare continuano a ricevere il sussidio. Alcuni sono detenuti per reati gravissimi: mafia, detenzione di armi, spaccio di droga e estorsioni”Queste persone, assicura Crocetta, verranno cancellate dagli elenchi Pip (Piani d’Inserimento Professionale) e denunciate all’autorità giudiziaria. Le somme indebitamente ricevute saranno poi recuperate.Per Crocetta il danno alle casse della Regione, negli ultimi tre anni, è stato di circa 1,8 milioni di euro, ma il governatore non ha escluso che la vicenda possa assumere contorni ancora più ampi. Dalle indagini svolte da Palazzo d’Orleans, in collaborazione con la Questura di Palermo, pare che gli ex Pip fossero anche coperti da assicurazione contro gli infortuni. I casi scoperti dalla Regione sono attualmente una cinquantina, ma su almeno altri cento da Palazzo d’Orleans hanno annunciato di voler fare chiarezza al più presto possibile.