Offese a Kyenge, aut aut di Letta a Maroni ma Calderoli resta

Boldrini e Camusso contro il leghista

LUG 15, 2013 -

Milano, (askanews) – Imbarazzo, indignazione e un coro unanime di disapprovazione. Le istituzioni fanno quadrato attorno al ministro dell’Integrazione Cecile Kyengé dopo le frasi razziste del vice presidente del Senato, Roberto Calderoli. Per il presidente del Consiglio Enrico Letta è stata scritta una “pagina vergognosa” per voltare la quale chiede l’intervento di Maroni. “Mi sento di fare un appello al presidente della Lombardia e leader della Lega Maroni perché chiuda questa pagina rapidissimammente. Se non la chiude si entra in una logica di scontro totale che non serve al Paese”. In molti hanno chiesto le dimissioni di Calderoli dopo che l’ex ministro aveva accostato Kyenge a un orango durante un comizio. Tra questi, anche il presidente della Camera Laura Boldrini. “Sono state parole sconsiderate – ha detto – E credo sia impensabile in qualsiasi Paese democratico che una persona con un ruolo istituzionale possa dire simili parole. Questo crea grande imbarazzo”. A prendere le difese di Kyenge anche il segretario della Cgil Susanna Camusso “C’è una aggressività insopportabile nei confronti del ministro che assume dei connotati razzisti che ancor di più si sviluppa quando si parladi una donna, di una signora”, ha dichiarato Camusso. La Lega, dal canto suo, si è stretta attorno a Calderoli, che per il momento non si dimette. Intanto il Carroccio annuncia per il 7 settembre prossimo una manifestazione a Torino contro l’ immigrazione clandestina