Napoli, Chiesa e istituzioni insieme contro i roghi di rifiuti

Cinque milioni di euro per combattere l'avvelenamento del suolo

LUG 12, 2013 -

Napoli (askanews) – Veleni sepolti per decenni nel sottosuolo, falde acquifere inquinate, prodotti agricoli contaminati, casi misteriosi di tumori e intossicazioni: un quadro drammatico che non è tratto da un film sull’apocalisse; accade da anni nella Terra dei fuochi, a nord di Napoli, famosa per i roghi che appestano l’aria con i fumi tossici di rifiuti incendiati da affaristi senza scrupoli.Per provare ad arginare il fenomeno i rappresentanti della Chiesa locale e i sindaci di 50 Comuni della zona hanno sottoscritto un accordo con la Regione Campania. Presente anche l’arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe che ha tuonato contro i responsabili di questi reati: devono pentirsi, ha detto, hanno commesso peccati mortali.”Io commetto una colpa grave e se voglio essere assolto – dice – devo confessarmi e devo fare il proposito di non farlo più”.L’accordo definisce le iniziative di prevenzione e controllo in materia di tutela ambientale nella zona e rende immediatamente operativi i fondi finanziari, circa 5 milioni di euro, messi a disposizione da Regione Campania e governo per le prime azioni di contrasto al fenomeno. L’assessore regionale all’Ambiente, Giovanni Romano.”Questi sono fondi – spiega – messi a disposizione dei sindaci per migliorare le attività di controllo, monitoraggio, prevenzione e anche repressione del fenomeno sul territorio. Sulla base delle loro esigenze faremo i bandi e le risorse andranno i comuni per dare compiuta attuazione al protocollo che firmiamo oggi”.Attivato, infine, anche il portale web “Prometeo” per monitorare la situazione e favorire la partecipazione diretta di associazioni e cittadini.