Tessile moda, 2012 annata difficile, ma l’export extra Ue tiene

Neo presidente Smi Marenzi: bisogna consolidare il "Made in"

LUG 2, 2013 -

Milano, (askanews) – Il 2012 non sarà certo ricordato come una splendida annata per il settore tessile moda italiano. Dopo due anni dall’andamento complessivamente positivo, secondo i dati elaborati dal centro studi di Sistema Moda Italia, il 2012 ha visto il fatturato attestarsi a 51 miliardi di euro, un – 3,2% sul 2011. Le esportazioni, che hanno sfiorato i 27 miliardi di euro, sono diminuite dello 0,8% mentre le importazioni, pari a circa 18 miliardi, sono crollate dell’11,8%. Per il vice ministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda, anche “il settore tessile sta affrontando un cataclisma globale” ma in Italia i problemi specifici del Paese si riflettono anche sul tessile moda. “Bisogna rimuovere in Italia quei vincoli di sistema che creano uno spread tra capacità di imprese che sono competitive e il sistema paese che non è competitivo”, ha detto. Il nuovo presidente di Sistema Moda Italia Claudio Marenzi, ha presentato il suo programma per rilanciare il settore all’assemblea dell’associazione a Milano. “Le linee guida sono: made in Italy, internazionalizzaione e territorio.Dobbiamo evidenziare la unicità della nostra filiera che è multicentrica. Occorre anche internazionalizzarci e cercare di certificare e consolidare il “made in” a livello europeo perchè in questo momento le regole ci stanno penalizzando”. Il settore tessile moda ha perso oltre il 10% rispetto al fatturato del 2007. Nonostante questo le imprese si sono ristrutturate e l’export sui mercati extrauropei tiene e cresce. Ma è proprio in ambito europeo che il tessile è in crisi e registra una contrazione del del 5,3%.