Kyenge: non rispondo a insulti razzisti è l’Italia che deve farlo

L'incontro col Liceo in cui comparvero scritte xenofobe

GIU 10, 2013 -

Padova, (askanews) – “Vi chiedo di non restare sola. Agli insulti non ho mai risposto perché é l’Italia che deve rispondere”, il ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge conquista un lungo applauso nella Sala Rossini del Caffè Pedrocchi nel cuore storico di Padova. Ad attenderla, sin dal mattino, tantissimi migranti, studenti medi e i ragazzi del Liceo Scientifico Alvise Cornaro che hanno potuto, finalmente, testimoniare di persona la solidarietà al ministro dopo le scritte xenofobe comparse settimane fa sui muri esterni della loro scuola. “Credo che bisogna cambiare l’ottica di come vengono percepiti questi insulti. Non sono indirizzati solo alla sottoscritta, ma a ogni persona e i giovani ce lo stanno dimostrando. Stanno facendo vedere la faccia dell’Italia migliore”. Kyenge ha ribadito il suo impegno affinché lo Ius soli in Italia possa diventare realtà. “Il Paese deve dare risposte alla nuova fotografia, l’italia oggi è un paese meticcio dove convivono tante culture”.E’ stato, poi, il rappresentante della rete degli studenti medi di Padova, Enrico Mazzi a prendere le distanze da quanto avvenuto in città. “Ci tenevamo a esprimere la nostra solidarietà e auguri di buon lavoro”.Kyenge ha rivolto uno speciale ringraziamento alle forze dell’ordine che non l’abbandonano un istante dopo le molte minacce che le sono state rivolte.