Made in italy: l’italia per crescere deve puntare sull’export

Convegno a Roma sulle misure per aiutare le imprese nel mondo

GIU 5, 2013 -

Roma (askanews) – Che strumenti può dare l’Italia alle sue imprese che lavorano all’estero: di questo tema cruciale si è trattato oggi a Roma al convegno “Grandi quanto il Mondo” organizzato da Simest. Il problema è come sostenerle al meglio. Perché le cifre parlano chiaro, ricorda il presidente di Cassa Depositi e Prestiti Franco Bassanini:”L’export italiano fra il 2009 e il 2011 è cresciuto al ritmo del 12 per cento all’anno e le previsioni sono che fra il 2012 e il 2015 cresca del 9% all’anno”.In altri termini l’Italia si regge sulle imprese che affrontano il mondo con coraggio e inventiva, dal settore del lusso alle piccole realtà artigianali alla grande industria. Senza le esportazioni il pil italiano sarebbe crollato di oltre il 5% dice Massimo D’Aiuto, amministratore delegato Simest, società che da novembre fa parte con Sace della Cassa Depositi e Prestiti:”Noi le affianchiamo in tutte le fase, dallo sviluppo commerciale che sosteniamo con finanziamenti agevolati. Abbiamo realizzato circa 1.200 progetti in questi anni, in 93 paesi”. Il sistema Italia ha bisogno di coordinamento, ma anche di garantire denaro, cioè convincere le banche a investire nonostante i rischi. La chiave di tutto pero’ restano le capacità personali secondo lo storico dell’economia Giulio Sapelli.”Noi abbiamo capacità personale, creatività eccetera, eccellenza a volte anche artigianale e poi se le istituzioni valorizzano queste capabilities nel gergo dei barbari, facciamo un passo in più”.