Don Ciotti: all’Italia servono fatti, no alle false speranze

Per il fondatore di Libera bisogna assumersi responsabilità

MAG 2, 2013 -

Modena, (askanews) – All’Italia servono fatti concreti, non solo parole e promesse contenute nei programmi: don Luigi Ciotti, fondatore di Libera e del Gruppo Abele, si aspetta questo dal nuovo governo, come spiega a margine di un convegno sul lavoro promosso dal Centro culturale Ferrari di Modena. “Mi auguro sempre che chi assume un ruolo di governo di un Paese faccia fino in fondo la propria parte, non solo nelle parole ma nei fatti: non bastano i buoni propositi. Io, ma non solo io, chiedo i fatti, la concretezza, abbiamo bisogno di cose concrete”.In questo momento di smarrimento e fatica, in cui l’Italia affronta una crisi economica ma anche etica e della politica, dice don Ciotti, bisogna assumersi le proprie responsabilità.”C’è anche una responsabilità delle parole: non si possono dare annunci che creano false speranze e poi non si riescono a realizzare. Non dimentichiamoci che quando la politica è debole le mafie sono forti. Ci sono delle scelte, delle scalette, delle priorità: la prima è mettere al centro la persona partendo dai suoi bisogni più profondi, ci sono anche libertà e dignità che passano attraverso il lavoro”.La drammaticità di molte storie legate a chi ha perso il lavoro “non deve solo indignarci”. “Perchè all’indignazione si deve rispondere creando dignità, facendo degno il lavoro, la democrazia, la cultura, l’accoglienza delle persone”.