La filiera del tabacco contro il ‘pacchetto bianco’ voluto da Ue

Marini (Coldiretti): puntare su qualità e italianità

APR 23, 2013 -

Napoli, (askanews) – Malumori dei coltivatori, dei tabaccai e di tutta la filiera del settore contro la direttiva europea che propone i cosiddetti ‘pacchetti bianchi’ delle sigarette, ovvero senza il marchio di produzione e solamente con immagini shock. E’ stato questo il tema al centro della discussione del convegno “Dal seme al consumatore. Insieme per la filiera italiana del tabacco” che si è svolto a Napoli, un’area fortemente impattata dal mercato illecito delle ‘bionde’. La direttiva del dicembre 2012 prevede inasprimenti sul divieto di inserire brand sui pacchetti di sigarette. Il presidente di Coldiretti, Sergio Marini, sul tema è chiaro: “Pensiamo e ripetiamo che questa sia una cultura da essere salvata in questo Paese. Pensiamo che la battaglia vada fatta sulla qualità, sulla distintività e sull’italianità. Le battaglie si fanno a livello comunitario e a livello nazionale. Sul tema del pacchetto generico è intervenuto anche il ministro delle Politiche agricole, Mario Catania.”Noi dobbiamo fare di tutto per salvaguardare la salute dei cittadini. Questa è la nostra priorità, ma credo che si possa fare senza mettere in pericolo una filiera produttiva come quella del tabacco che ha una importanza grandissima per la nostra agricoltura”.L’Italia è il primo esportatore di tabacco in Europa, con un impatto occupazionale di circa 50mila addetti concentrati nelle regioni di Toscana, Veneto, Umbria e Campania dove, nonostante la crisi, il lavoro è stato messo in salvo dall’innovativa formula del chilometro zero introdotta per la prima volta nel settore.