In Italia cresciuto del 50% il mercato nero di sigarette

Convegno a Napoli sulla filiera italiana del tabacco

APR 23, 2013 -

Napoli, (askanews) – Il commercio illecito di sigarette in Italia ha raggiunto un livello record nel 2012, con un aumento del 50% rispetto al 2011 e del 300% rispetto al 2009. E’ quanto emerge da uno studio realizzato annualmente da Kpmg per la Commissione europea, presentato a Napoli al convegno “Dal seme al consumatore. La filiera italiana del tabacco”.A livello europeo la situazione non è certo migliore: il commercio illegale di sigarette nell’Unione ha raggiunto un nuovo record, oltre l’11,1% rispetto al 10,4% del 2011. L’Italia, insieme a Regno Unito, Grecia ed Estonia, è tra i Paesi con incrementi del traffico illecito più alti rispetto al 2011.Il colonnello Cesare Forte, comandante del primo Gruppo della Guardia di Finanza di Napoli, illustra l’impegno delle Fiamme Gialle: “Il contrabbando – dice – è in aumento sia nel numero dei sequestri che dei soggetti denunciati. Il contrasto al contrabbando è nel Dna della Guardia di Finanza che assicura e assicurerà il massimo impegno per contrastare questa pratica delittuosa, al fine sia di garantire entrate certe all’erario, sia di garantire la libera concorrenza del mercato tutelando le aziende regolari, sia per garantire la salute dei cittadini che fumando sigarette di contrabbando incorrono in gravi rischi per la salute”.La stima del consumo illecito di sigarette in Italia è di 7,3 miliardi, per un mancato gettito fiscale pari a circa 1,2 miliardi tra accise e Iva. I Paesi dell’Europa meridionale continuano dunque a registrare un aumento della quota di mercato illecito di sigarette e dall’inizio del 2010 si stima che gli Stati europei abbiano perso un totale di 34,4 miliardi di euro a causa del mercato nero di sigarette.