Usa, la “medaglia della discordia” per i piloti dei droni

Polemiche sul riconoscimento per chi combatte lontano dal fronte

MAR 13, 2013 -

Washington (askanews) – Sta suscitando proteste bipartisan, negli Stati Uniti, la proposta dell’ex Segretario alla Difesa, Leon Panetta, d’istituire una medaglia per i piloti di droni impiegati in teatro operativo. Il perché è presto detto: siedono ai comandi e sganciano bombe, ma sono al sicuro nelle loro stanze a migliaia di km dal luogo in cui si spara.In discussione, in effetti, non è il riconoscimento in sé quanto il fatto che preceda, in importanza, la “Bronze Star” e la “Purple Heart”, guadagnate da chi è effettivamente impegnato sul campo.”I soldati perdono la vita in combattimento – ha spiegato il senatore repubblicano James Inhofe – è a loro che dovrebbe essere rivolta la nostra attenzione, penso che molti veterani saranno d’accordo con me”.La medaglia finora non è stata mai assegnata. L’indignazione però nasce dal fatto che potrebbe essere attribuita a chi, di fatto, non ha mai corso reali pericoli in guerra.”Sono brave persone, fanno un buon lavoro – conclude il senatore – ma lo fanno da un posto remoto, lontano dal fronte dove il livello di pericolo è di certo più alto”.L’idea di Panetta, motivata dal voler concedere maggiore dignità al modo di combattere le guerre moderne, anche a distanza con i droni, ha scatenato pure i comici che non hanno risparmiato sketch pungenti, come questo.Il nuovo Segretario alla Difesa americano, Chuck Hagel, insignito di due “Purple Heart”, ha fatto sapere di non essere contrario alla proposta. Finora, tuttavia, nessun pilota di droni è stato candidato al riconoscimento, anche per dare più tempo ai politici di studiare la questione e prendere una decisione definitiva.