Conclave, le ultime “preghiere” prima della grande scelta

Ambasciatore Costa d'Avorio: speriamo un Papa africano

MAR 12, 2013 -

Città del Vaticano, (askanews) – Il primo ad uscire, passo deciso, è l’agostiniano maltese Prosper Grech. E’ lui a condurre la meditazione in Conclave subito dopo l’extra omnes. Poi, per le votazioni, deve abbandonare la Cappella Sistina, perchè ultraottantenne e dunque non elettore. Alla fine della messa pro eligendo pontifice il suo riserbo è massimo:”Non so niente perchè non entro in Conclave. Non ho nessuna emozione, io soltanto prego e lo dovete fare anche voi”.Fedeli, religiosi, sacerdoti e pellegrini di tutto il mondo, dopo aver assistito alla messa, lasciano la Basilica di San Pietro. Tra loro anche i cardinali non elettori. L’argentino Estanislao Esteban Karlic si ferma pochi istanti e alla domanda di quale Papa si attende risponde così:”Non so, il Signore lo dirà. Non posso dire niente. Soltanto il Signore lo sa”.Mentre l’arcivescovo emerito di Douala, in Camerun, Christian Tumi, spera in un Papa africano.Alla messa “pro eligendo pontifice” numerose anche le delegazioni straniere. L’ambasciatore della Costa d’Avorio, spera in un Papa del suo continente:”Sia un Papa dinamico, che possa riformare la chiesa. Un africano perchè no, se è stato eletto Obama, un africano può essere eletto Papa”.