Cardinali Usa: Vatileaks, pedofilia e Curia in agenda nuovo Papa

Pontefice italiano? Card. Wuerl: "Sceglieremo il Papa giusto"

MAR 4, 2013 -

Roma (askanews) – Il dossier Vatileaks, gli scandali sugli abusi sessuali commessi da religiosi, la riorganizzazione della Curia. I cardinali si soffermeranno principalmente su queste tematiche durante le Congregazioni generali che si sono aperte in Vaticano alla vigilia del Conclave. A riferirlo sono stati due arcivescovi americani, il cardinale Francis George, di Chicago, e Donald William Wuerl, arcivescovo di Washington, nel corso di un briefing con la stampa di tutto il mondo presso il North American College al termine della prima giornata delle Congregazioni.Nonostante sia stato chiesto il “silenzio” da parte del decano del collegio cardinalizio, i porporati statunitensi si sono detti favorevoli a incontrare la stampa in questi giorni prima dell’inizio vero e proprio del Conclave”Il futuro Papa dovrà affrontare ancora la questione pedofilia, anche se la linea della ‘tolleranza zero’ è ormai acquisita e non si sono più verificati abusi. Ma le vittime sono ancora in vita e la Chiesa deve prendersi cura di loro. Sullo stato della chiesa di Roma affronteremo anche la questione di Vatileaks e in questo contesto potrebbe venire fuori ogni cosa”.I due porporati americani hanno voluto sottolineare che i tempi del Conclave potrebbero non essere brevi.”Abbiamo deciso di prendere il tempo necessario, vogliamo fare un buon lavoro”, ha detto il cardinale George.Non è mancata una domanda anche su cosa abbia suscitato, tra i porporati di tutto il mondo, l’ammissione del cardinale scozzese O’Brien di aver tenuto una condotta sessuale inadeguata.”E’ un momento tragico per lui – ha detto George – forse quello più tragico è stato quando è stato riconosciuto colpevole”.E sui papabili, i cardinali tagliano corto e scherzano quando gli viene chiesto se un italiano potrebbe essere il Papa giusto per questo tempo.”Non abbiamo una risposta. Non stiamo discutendo se il migliore papa sarà un italiano o no, ma chi sarà in grado di guidare al meglio la Chiesa in futuro”.