Benedetto XVI: il Papa che voleva rafforzare la tradizione

Dagli interventi sulla Curia alle dimissioni - scheda

FEB 26, 2013 -

Milano, 26 feb. (askanews) – Papa Benedetto XVI, al secolo Joseph Aloisius Ratzinger è dal 19 aprile 2005 il vescovo di Roma, 265esimo Pontefice della Chiesa cattolica. Il cardinale Ratzinger fu eletto Papa nel secondo giorno del Conclave del 2005, nel pomeriggio del 19 aprile. Scelse il nome di Benedetto XVI. Nel concistoro dell’11 febbraio 2013 ha annunciato la sua rinuncia al ministero di Vescovo di Roma e Successore di San Pietro, a partire dalle ore 20.00 del 28 dello stesso mese. E’ l’ottavo pontefice a rinunciare al ministero petrino.Il suo pontificato è stato caratterizzato da importanti prese di posizione in materia liturgica e di magistero.Nel marzo 2006 Benedetto XVI iniziò a ridimensionare la Curia romana con la fusione di quattro Consigli pontifici esistenti mentre dal punto di vista dottrinale Papa Ratzinger, ex Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, nei suoi discorsi e documenti ha più volte ripreso gli atti del Concilio Vaticano II.L’attualità di quei documenti, secondo il Pontefice, è oggi aumentata e per questo ha sempre ripudiato l’interpretazione secondo cui il Vaticano II costituirebbe un procedimento di rottura rispetto alla tradizione della Chiesa.Il ritorno a una spiritualità e a una liturgia più legate alla tradizione millenaria del Cattolicesimo è stato infatti uno dei punti centrali del suo pontificato. In uno dei primi atti come Regnante Pontefice, l’esortazione post-sinodale “Sacramentum caritatis ” del 2006, Benedetto XVI auspicava un più ampio uso del latino e del canto gregoriano nelle liturgie.Il Papa ha sempre sostenuto la lotta alla pedofilia nel clero. Il portavoce della sala stampa vaticana Federico Lombardi spiegò l’11 dicembre 2009 che il Papa condivideva “la rabbia, il senso di tradimento e la vergogna provate da tanti fedeli cattolici” e che avrebbe seguito con la “massima attenzione” tutta quella drammatica questione.Dal punto di vista dottrinale, Benedetto XVI si è opposto radicalmente alla “dittatura del relativismo”, considerata la sfida principale della Chiesa e dell’umanità. Alla radice di questo errore ci sarebbe l’autolimitazione della ragione che non intende spingersi sino ai confini della fede.Questa auto-amputazione della ragione porta a patologie della religione come il terrorismo fondamentalista e a patologie della scienza che inducono i disastri ecologici inflitti all’ambiente, il panorama della Creazione divina.Benedetto XVI ha anche stigmatizzato le ideologie totalitarie del XX secolo, valutandole come la conversione di un punto di vista parziale in guida assoluta: “L’assolutizzazione di ciò che non è assoluto ma relativo si chiama totalitarismo”.Sin dal giugno 2005 Benedetto XVI ha ribadito le posizioni della Chiesa sui temi del matrimonio, del sesso e dell’aborto: “Le varie forme odierne di dissoluzione del matrimonio, come le unioni libere sino allo pseudo-matrimonio tra persone dello stesso sesso, sono espressioni di una libertà anarchica che si fa passare a torto per una vera liberazione dell’uomo. Da qui – prosegue il magistero cattolico del Papa – diventa chiaro quanto sia “contrario all’amore umano, alla vocazione profonda dell’uomo e della donna, chiudere sistematicamente la propria unione al dono della vita, e ancora più sopprimere o manomettere la vita che nasce”.Benedetto XVI ha compiuto viaggi apostolici in 21 paesi di tutti i continenti.(Immagini Afp)