MSD e Mediolanum Farma: accordo per salvare un impianto italiano

Intesa su Comazzo, nel Lodigiano. "Si può ancora fare industria"

GEN 25, 2013 -

Milano (askanews) – Un accordo tra due imprese farmaceutiche per salvaguardare l’impianto di Comazzo nel Lodigiano: è una storia inusuale, in tempi di conclamata crisi, quella dell’intesa tra MSD Italia, consociata della multinazionale Merck, che ha scelto di non dismettere l’impianto, e Mediolanum Farmaceutici, che ha investito per assorbire l’intera occupazione del sito. Alessandro Del Bono è l’amministratore delegato dell’azienda che subentra a Comazzo.”Io credo che essere imprenditore significhi innanzittutto essere ottimisti, credere in ciò che si fa e in dove lo si fa. In Italia abbiamo competenze eccezionali, lo stabilimento ha una tecnologia elevatissima e quindi ovviamente ne vale la pena”.La scelta di MSD Italia, che ha convinto la casa madre a percorrere una strada meno semplice e non meramente economica, è riassunta così da Pierluigi Antonelli, presidente e a.d. della consociata italiana di Merck.”Avendo deciso la nostra casa madre di chiudere Comazzo, l’affiliata italiana si è impegnata a trovare un acquirente, e quindi a seguire un processo molto più lungo, molto più complicato e meno remunerativo pur di preservare le eccellenze che esistevano ed esistono nello stabilimento di Comazzo”.Al centro dell’operazione l’impianto lodigiano, definito una vera eccellenza italiana. “Abbiamo preferito – ha aggiunto Antonelli – avere un approccio molto più difficile, molto più complesso, convincendo la casa madre a non chiudere lo stabilimento”.E il messaggio che arriva dal Park Hyatt di Milano è di ottimismo, anche in tempi di crisi. “Sì – ha concluso Del Bono – si può ancora fare industria in Italia. Se lo si può fare in Francia, in Germania, in Spagna, negli altri Paesi europei, ovviamente la si può fare anche in Italia”.