Palermo, in manette per estorsione due esponenti di Cosa nostra

Avevano tentato di taglieggiare un noto commerciante palermitano

GEN 17, 2013 -

Palermo (askanews) – E’ questa una delle intercettazioni ambientali che hanno permesso ai carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Palermo di far scattare le manette ai polsi di Benedetto Marciante, 60 anni e Gianfranco Cutrera, 46, ritenuti esponenti di spicco del mandamento mafioso di Resuttana, accusati di estorsione aggravata e continuata. In particolare le immagini si riferiscono a un tentativo di estorsione, commesso tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012, ai danni del titolare di un noto esercizio commerciale palermitano. In un altro caso documentato dai militari, nel corso di una conversazione telefonica, i due parlavano apertamente delle violenze contro il taglieggiato per convincerlo a pagare. I due, già noti alle forze dell’ordine, erano stati già arrestati nell’aprile del 2011, su richiesta dell’allora Pm Antonio Ingroia. Poco dopo però erano stati rimessi in libertà. Alla luce delle nuove evidenze, tuttavia, il Gip presso il Tribunale di Palermo ha disposto il nuovo arresto e il sequestro preventivo dei loro beni: due ditte attive nel settore della distribuzione alimentare e un capannone industriale, per un valore complessivo di 2 milioni di euro.