Palermo (askanews) – E’ questa una delle intercettazioni ambientali che hanno permesso ai carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Palermo di far scattare le manette ai polsi di Benedetto Marciante, 60 anni e Gianfranco Cutrera, 46, ritenuti esponenti di spicco del mandamento mafioso di Resuttana, accusati di estorsione aggravata e continuata. In particolare le immagini si riferiscono a un tentativo di estorsione, commesso tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012, ai danni del titolare di un noto esercizio commerciale palermitano. In un altro caso documentato dai militari, nel corso di una conversazione telefonica, i due parlavano apertamente delle violenze contro il taglieggiato per convincerlo a pagare. I due, già noti alle forze dell’ordine, erano stati già arrestati nell’aprile del 2011, su richiesta dell’allora Pm Antonio Ingroia. Poco dopo però erano stati rimessi in libertà . Alla luce delle nuove evidenze, tuttavia, il Gip presso il Tribunale di Palermo ha disposto il nuovo arresto e il sequestro preventivo dei loro beni: due ditte attive nel settore della distribuzione alimentare e un capannone industriale, per un valore complessivo di 2 milioni di euro.