Catania, Gesù nel presepe tra disoccupati e senzatetto

La capanna costruita nella città povera, accanto a chi soffre

DIC 15, 2012 -

Catania, (askanews) – Da una parte la città ricca dei grattacieli e delle vetrine scintillanti, dove trionfa il benessere, dall’altra quella povera dove si trovano disoccupati e senzatetto, divise da un muro fatto di indifferenza, egoismo, invidia e perbenismo. un presepe diverso dal solito quello allestito nella parrocchia Santi Pietro e Paolo di Catania. La capanna della città ricca è vuota, Gesù bambino nasce tra i giacigli al di là di un muro che deve essere abbattuto, come spiega padre Alfio Carciola: “Penso che Gesù bambino, anzi, senza penso, starà in questo momento della realtà storica, non tanto lì, in mezzo a quel perbenismo, ma accanto a queste situazioni di disagio, perché Gesù è venuto per aiutarci, per salvarci, quindi la sua parte e il suo posto, che ha scelto allora, e che sceglie oggi, è quello di vivere accanto a queste realtà per farci comprendere che dobbiamo occuparci di loro”.Nella città povera Giuseppe e Maria attendono i Re Magi vicino alla gru dove si arrampica chi ha perso un lavoro, ai salvagente degli immigrati che partono sui barconi in cerca di una vita migliore, ai giacigli dei senzatetto. Un presepe per ricordare che chi soffre ha bisogno di aiuto sempre, non solo per Natale. “Si dice dobbiamo essere buoni per Natale, ma conviene essere buoni tutto l’anno e cattivi per Natale”.